Oggi mi è successa una di quelle situazioni da déjà vu trans-reale in cui, nonostante la piena consapevolezza di essere nella realtà, un accadimento, spesso inaspettato, proietta la mente nel mezzo di una scena da film. In questo caso il film era Mad Max e la realtà era uno dei tanti distributori di benzina Eni sparsi per Milano. Fermo al distributore automatico mi si avvicina un uomo di circa sessant’anni, italiano, che mi chiede della moneta. Fino a qui nulla di che. Stategicamente il distributore di benzina è un luogo ideale per chiedere qualche moneta. Largo passaggio, ambiente protetto e gente con già il portafoglio in mano. Caso vuole però che, come spesso accade, io non avessi con me il portafoglio ma solo il mio taccuino dove tengo con me patente, carta di credito e bancomat. Insieme, non a caso a turno ciclicamente o la carta di credito o il bancomat mi si smagnetizza. Così alla richiesta di qualche moneta non ho potuto che rispondere con un sincero “No, mi spiace ho solo la carta”. Ma ecco il momento in cui la realtà si è trasformata in un déjà vu da film post apocalittico, l’uomo, di fronte alla mia risposta negativa, non si arrende e dal sacchetto estrae una piccola tanica di benzina e con una certa disinvoltura mi chiede se al posto dei soldi potessi dargli un po’ di benzina. Ovviamente accetto, mi ha talmente spiazzato la richiesta che non potevo non accettare. Questa è l’evoluzione del concetto stesso di elemosina. Il baratto dell’elemosina. La dinamica “tu mi dai un euro io implicitamente ti faccio stare un po’ meglio con la tua coscienza” si è trasformata. Si è evoluta. La dinamica non cambia quello che cambia è l’oggetto stesso della trattativa. Da un oggetto universale come il denaro si passa ad un oggetto reale, concreto, ad una commodity come la benzina. Qualcosa che effettivamente è di uso quotidiano, qualcosa che tutti utilizzano e che quindi, in quanto tale, possa essere scambiato. Che poi di tutti i paradossi di questa crisi l’innalzamento del prezzo della benzina è una delle espressioni al contempo più significative e potenzialmente più positive. Il prezzo sempre più alto della benzina penso possa servire come stimolo alla riduzione dell’utilizzo quotidiano della macchina più di qualsiasi eco-divieto o eco-incentivo. Il fatto che quando ho acquistato la moto nel Luglio 2009 facessi un piano con 18 Euro e oggi ne ho spesi 29, che in realtà decurtando i 2 euro di baratto-elemosina, sono 27, quindi 9 euro in più rispetto a tre anni fa che moltiplicati per i 3 pieni che in media faccio ogni mese per un totale di 81 euro e quindi un rincaro rispetto al 2009 di 18 euro al mese che solo di delta è quasi pari ad un abbonamento mensile all’ATM, mi ha fatto optare per il binomio mezzi pubblici + bicicletta. Lasciando la moto per le giornate di sole.