More Human than You

Scritto il 12 Febbraio 2011

Ma perché c’è così tanto bisogno di rendere tutto così dannatamente umano? Perché per intere generazioni nessuno ha sentito il bisogno di svelare le maschere della nostra fantasia e oggi, in un mondo sempre più in bilico tra reale e virtuale, sentiamo il bisogno di mostrare le cose per quelle che sono togliendo tutta la magia dell’immaginario. Perché oggi non esiste più un film di supereroi che parta dal presupposto, forse fanciullesco, che un supereroe è un supereroe e basta? Senza tormenti da umanoide. Senza una storia umana alle spalle. Ma semplicemente con dei fantasiosissimi super-poteri che, proprio per questo motivo, lo rendono un super-uomo. No, oggi bisogna trovare una spiegazione a tutto. Siamo arrivati ad un punto tale che, piuttosto di inventarsi qualcosa di nuovo, preferiamo ricostruire in chiave realista le storie che ci propinano da almeno, di più non posso dirlo, 29 anni. Forse perché abbiamo bisogno di ritrovare la nostra identità di super-eroe? Abbiamo bisogno di credere che in fondo potenzialmente ognuno di noi può essere un super-eroe un oltre uomo semplicemente per le sue capacità, senza poteri sovrannaturali. Batman è uno di noi. Dare Devil è uno di noi. Wolverine è uno di noi. Iron Man è uno di noi. Hulk è uno di noi. E fino a qui ci sta. Quasi fa piacere sapere che un domani anche io potrei avere dei lunghi artigli che mi escono dalle mani, o potrei diventare verde e muscoloso se mi arrabbio oppure potrei arrampicarmi sui palazzi a vetri. Quello che non ci sta è quando questa umanizzazione dilagante nasconde mostri. I mostri reali, quelli che sembrano innocui e che invece innocui non sono. L’umanizzazione dei politici, dei presidenti e dei dittatori. Quella che ti fa pensare che tutto vada bene, che la democrazia dilaga nel mondo e che i nemici siano altrove.