Questa sera Pisapia ha battuto Boeri alle primarie per la candidatura del sindaco di centro-sinistra a Milano. In tutta onestà la cosa mi ha spiazzato. Fortunatamente non sono avvezzo alle scommesse ma avrei scommesso tutto su Boeri. Indipendentemente dalle personalità, entrambe degne, dei due candidati, Boeri era il candidato appoggiato dal Pd e, per quanto la cosa sia di per sé paradossale (delle primarie in cui il partito di maggioranza ha già scelto il candidato), mi faceva propendere per una facile previsione di vincita. Ora, mi dispiace per Boeri che, avendo avuto modo di conoscere in diverse occasioni, considero una persona sincera e adatta ad una città come Milano, dall’altra parte sono rimasto colpito di fronte all’evidente rottura del PD e dei suoi sempre più distanti sostenitori. Così dopo Lacan e Zizek ecco l’ennesima prova tangibile della frantumazione del Simbolico di fronte ad una realtà sempre più frammentata. Sarà internet, sarà la fruizione on-demand, saranno i grandi partiti che non esistono più, sarà la religione che vacilla oppure sarà che non è più tempo per sentirsi parte di qualcosa-altro, fatto sta che anche la politica di massa sta dando segni di cedimento. Il che da una parte mi fa piacere, ho sempre trovato il bipartisan un sistema utile ma troppo superficiale, soprattutto quando, come accade in Italia, le differenze fra le due fazioni sono sempre più indistinguibili. Dall’altra parte la crescente affermazione della figura dell’Io sulla collettività mi preoccupa. Il senso di Stato come quello di società è fondamentale. L’uomo è fatto per vivere in società come essere collettivo. Penso alla straordinaria forza collettiva dei i 33 minatori intrappolati sottoterra in Cile che, proprio grazie al loro senso di squadra e alla loro fede nel gruppo sono riusciti a sopravvivere per oltre due mesi guidati solo dalla carismatica figura del loro leader “Urzua “. Cosa sarebbe stato di loro se le singole individualità avessero preso il sopravvento, se ognuno avesse pensato solo a se stesso e se non avessero avuto la capacità di vivere ogni momento della loro vita insieme? Oggi il mondo è partecipazione, viviamo in un sistema molecolare ma non ci rendiamo conto che siamo sempre di più molecole separate unite solo virtualmente da media sempre più invadenti che vanno avanti ignorando l’indole sempre più individualistica dell’uomo.