Ma se davvero, per citare qualcuno che un giorno ha deciso di dar sfogo sui muri di Milano a tutto il suo impeto anti-maschilista, gli uomini al bar sfogassero a parole la loro invidia per le donne? E se, oltre al bar, lo facessero anche a casa, al lavoro, in macchina, in parlamento, in televisione, sui giornali, in palestra, al parco la Domenica, in gita con i propri figli, allo stadio, in metropolitana o al ristorante?
Beh, se così fosse. Oggi sarebbe un bel giorno per ammetterlo. Parafrasando il più nero dei neri, James Brown, questo è un mondo di uomini ma non sarebbe nulla senza le donne. Il che potrebbe anche essere frainteso. Questo non è un mondo di uomini. Questo è un mondo pieno di uomini. Gli uomini sono ovunque, si moltiplicano, si infilano dappertutto, uomini che generano altri uomini e da sempre è così. Le classifiche di Forbes son piene di uomini, la politica è piena di uomini, i consigli di amministrazione sono pieni di uomini, le banche sono stracolme di uomini, la moda è infarcita di uomini e gli sport sono dopati di uomini.
Ma in fondo non è tanto una questione di sesso quanto di cultura. Quella che oggi andrebbe messa in discussione è la supremazia della cultura maschilista, che può esserci tanto in un uomo quanto in una donna. La cultura della arroganza, della competizione e della dominanza. Una visione del mondo mono direzionale che, per come il mondo sta andando, varrebbe la pena di rivalutare. Cambiare questa cultura è una necessità. E’ un vincolo per il necessario miglioramento della nostra società. Citando il leader burkinabè Thomas Sankara, se perdiamo la lotta per la liberazione della donna, perderemo il diritto di sperare in una trasformazione positiva superiore della nostra società.
Spesso si sente dire che dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. Questo può essere vero. Come può essere vero anche il contrario. Ha veramente senso oggi parlare di uomini e donne? Oggi non importa chi sta davanti o chi sta dietro, quello che veramente importa è essere grandi insieme.
Tantissime donne a tutti.