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CORRENTE

A cura di Jacopo Perfetti.

Buongiorno,

morirò l'11 Gennaio 2068 (statisticamente parlando, ovvio...).

Se fossi nato e abitassi in un Paese diverso dall'Italia forse vivrei 2664 giorni in meno, che non sono pochi. Anche se li vivrò da ottantenne.

Infatti è proprio dopo gli 80 anni che noi italiani diamo il meglio. Se fino agli 80 anni la nostra possibilità di morire è abbastanza in linea con la media mondiale (15,85% vs 15,32%) poi da noi c'è uno stacco notevole e si arriva al 22% di possibilità di morire a 87 anni, contro una media mondiale del 13,4%.

Non stupisce dunque che a 42 anni si è ancora troppo giovani per l'Italia ma già troppo vecchi per il mondo.

Se poi a questo aggiungiamo i cervelli in fuga e la bassa natalità vien da sé che l'Italia è un Paese statisticamente popolato e gestito da persone anziane. O comunque, più anziane della media.

📍 Questo non è un giudizio soggettivo ma un dato oggettivo, l'Italia è al secondo posto della classifica delle popolazioni più anziane del mondo con il 23% di persone sopra i 65 anni, e con un preoccupante (per il futuro della nostra economia e del nostro sistema pensionistico) rapporto di 36,2 anziani ogni 100 individui in età lavorativa.

A tal proposito, in questi giorni si è parlato molto della nomina di Giuliano Amato, di 85 anni, a presidente della commissione algoritmi. Una notizia spesso rapportata al suo corrispettivo inglese, Ian Hogarth che di anni ne ha 38 (oltre ad avere una laurea in computer science a Cambridge ed essere fondatore di due startup basate su IA).

Visti i dati sul nostro Paese, personalmente è una notizia che non mi stupisce.

Il problema però non è puramente quantitativo o statistico. Quello che conta non è l'età anagrafica ma l'età mentale.

In Italia siamo pieni di dinamiche vecchie che rallentano tutto: burocrazia, analfabetismo digitale, riunioni che potrebbero essere mail, documenti stampati che potrebbero essere PDF, processi inutilmente complessi, problemi che non sono tali, lentezza, date che cambiano di continuo, ritardi, tempi d'attesa infiniti...

Questo è il vero problema. La mentalità non (solo) l'età.

➡️ Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui.

La newsletter continua qui sotto, buona lettura,
Jacopo
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Corrente #85: Netrealismo.

C'è Rita De Crescenzo, la svergognata, o Silvio Sisto, l'influencer che sbatte soldi e Rolex davanti alla telecamera del suo smartphone. Poi c'è Lucia, l’influencer povera, che dal suo canale TikTok mostra a milioni di persone cosa vuol dire vivere senza una casa. E poi c'è GSkianto che, con un passato di violenza e convento, condivide ininterrottamente la propria vita su Twitch dando ai suoi follower la possibilità di svegliarlo in qualsiasi modo e a qualsiasi ora. O Donato De Caprio, che insegna come fare panini “con mollica o senza” su TikTok e alla madre, uccisa in circostanze misteriose, dedica con tono commosso un panino stracciatella e carciofi. O ancora Patrizio Chianese che da Afragola prepara hot dog ultra-farciti, o meglio, preparava visto che il suo chiosco è stato chiuso dalla dalla Polizia Municipale.

Sono tutti volti che popolano i feed dei Social Media di milioni di persone e che con le loro storie più o meno romanzate contribuisco ad alimentare un fenomeno che potremmo definire “Netrealismo”, unendo il mezzo (Internet) e il soggetto (storie reali di vita quotidiana), e che esaspera il Neorealismo portando sul piccolissimo schermo, quello degli smartphone, il dramma folcloristico di vite spesso disperate.

Certo il Neorealismo cinematografico di Roberto Rossellini, Luchino Visconti o Vittorio De Sica era tutt'altra cosa. Nel Netrealismo manca la trama. Manca la poesia. Manca la denuncia. E soprattutto manca la regia. Manca il genio del regista in grado di trasformare la quotidianità in narrazione.

Però, a guardar bene, qualche punto di contatto c’è. Le scene di gente normale impegnata in normali attività quotidiane. La mancanza di attori professionisti. La contemporaneità delle storie. E, soprattutto, sia il Neorealismo sia il Netrealismo utilizzano un mezzo di massa, il cinema nel primo caso, i Social Media nel secondo, per mostrare a milioni di persone un volto dell'Italia che non tutti conoscono e non tutti accettano.

Il Neorealismo era nato proprio con questo obiettivo. Mostrare e scandalizzare. Si dice addirittura che nel 1943, Vittorio Mussolini, figlio del più noto Benito, dopo aver visto il film "Ossessione" di Luchino Visconti sia uscito dal cinema urlando: «Questa non è l'Italia!» E non fu l'unico. Il cinema neorealistico, di cui "Ossessione" fu capostipite, faceva questo effetto.

Scandalizzava la società e la classe politica del tempo portando sul grande schermo scene di vita quotidiana, di povertà e di disperazione. Film come “Roma città aperta” o “Miracolo a Milano” o “Ladri di Biciclette”, sono uno spaccato della realtà che descrive bene le condizioni di vita in cui versava la maggior parte della popolazione italiana negli anni Quaranta e Cinquanta.

E il Netrealismo non ci suscita forse una reazione simile?

A me, devo confessarlo, sì. Per scrivere questa Corrente ho passato ore tra Instagram, blog e YouTube a guadare video "netrealistici" e alla fine anche io ho pensato: «Questa non è l'Italia!» ma forse mi sbaglio. Forse l’Italia di oggi è quella di Lucia, Donato o Patrizio. E, se questo è vero, non posso fare a meno di domandarmi quale sia il limite.

Negli anni Cinquanta era il cinema neorealistico a mostrare la vita quotidiana dell'Italia del dopoguerra, poi sono arrivate le televisioni private con i loro programmi sempre più popolari, poi i reality come il Grande Fratello, ora YouTube, Instagram e TikTok, e nel mezzo abbiamo perso tanto, forse troppo.

Cosa ci riserverà quindi il futuro? Quale sarà il prossimo neorealismo italiano?

Leggi tutte le Correnti sul mio blog.

Cose che ho trovato online e offline.

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🇬🇧🇮🇹 Alcuni dei link che condivido sono in inglese. Se preferisci leggerli in italiano puoi installare un traduttore automatico come DEEPL. [Link]
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Il link più cliccato di settimana scorsa è stato: 📭 Cinque motivi personali per cui dovresti fare anche tu una newsletter. [Link]

🤦‍♂️ Da un lato un italiano adolescente su due non capisce il testo che legge nell'unica lingua che sa parlare (l'Italiano). Dall'altro l'Italia è uno dei Paesi dove i bambini e le bambine passano più ore a scuola e fanno più compiti. [Link]

🚩 Breve elogio dei problemi. [Link]

🤖 Quale sarà il futuro della comunicazione con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale Generativa? [Link]

📷 Qual è il limite tra copiare e rifare con l'IA? [Link]

👴🏻 Inserisci la tua data di nascita e il Paese dove vivi per scoprire quando (statisticamente) morirai, oltre a molte altre informazioni. [Link]

📊 Un tool per fare Competitive Analysis partendo da un sito. [Link]

🤖 Le 100 persone più importanti nel settore IA (secondo Business Insider). [Link]

🍎 Un tool per capire se un'immagine è stata generata da un'IA o da un umano. [Link]

😍 Molto "Black Mirror": una app che permette di trovare l'anima gemella attraverso lo scan della faccia. [Link]

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Sono Jacopo Perfetti creo robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.

Sono autore di 1500+ post e 4 libri, e ho co-fondato l'agenzia basata su AI Oblique.ai e "Prompt Design" il primo e più completo corso in Italia sull'Intelligenza Artificiale Generativa.


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