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CORRENTE

A cura di Jacopo Perfetti.

2022_01_19_Dai-Dai-Dai
Buongiorno,

questa è Corrente, una newsletter sui fenomeni dell’epoca corrente, oggi parliamo di Solar-Punk mentre settimana prossima parleremo di The great reskill.

Prima di cominciare qualche aggiornamento:

🤖 Il corso "Prompt, chi parla?" sta andando benissimo! Abbiamo chiuso le iscrizioni alle prime sei classe in pochi giorni e adesso ne abbiamo aperte altre due. Il corso è pensato per imparare a parlare con le macchine e mettere l'Intelligenza Artificiale Generativa al servizio della propria creatività (e non viceversa). Se ti interessa puoi iscriverti a una delle due nuove classi utilizzando lo sconto PROMPT20 (rimangono ancora una quindicina di posti)

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🔝 Sempre in tema Intelligenza Artificiale Generativa, per iniziare l'anno con il giusto spirito in Oblique abbiamo lanciato una piccola web-app in grado di darti consigli (molto ottimisti) per raggiungere i tuoi obiettivi per il 2023, qualsiasi essi siano. L'abbiamo chiamata Dai Dai Dai!

➡️ Fatti dare un consiglio da un'AI molto saggia.

🚀 "Dai Dai Dai" è anche quello che ti auguro per il 2023. Che è poi un concetto opposto a temi come Quiet Quitting, Goblin Mode (fregarsene un po’ di tutto), Goldbricking (fingere di lavorare) o Cyberloafing (navigare su siti inutili pur di non lavorare), Baby Pensionati o Fire Movement (ritirarsi dal lavoro entro trent’anni) e così via. Usciamo da anni difficili, complessi e lenti. Dove ci siamo messi in discussione e, soprattutto, dove abbiamo messo (giustamente) in discussione il nostro modo di lavorare. Il risultato di questo percorso però non può essere lavorare meno, ma lavorare meglio.

➡️ Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui.

📷 L'immagine di copertina (a differenza delle precedenti...) non è generata con DALLE ma è una foto che ho fatto anni fa e che mi piace sempre condividere all'inizio dell'anno.

Come premessa penso possa bastare... è tutto, buona lettura (e buon anno),
Jacopo
daidaidai.001

Corrente #59: Solar-Punk.

59
In “All Watched Over By Machines of Loving Grace” lo scrittore americano Richard Brautigan scriveva, in pieno fermento Hippy: «Mi piace pensare (prima sarà, meglio è) a un pascolo cibernetica in cui animali e computer vivono insieme in una mutua armonia di programmazione, come acqua pura che tocca un cielo terso. Mi piace pensare (ora, vi prego!) a una foresta cibernetica colma di pini e materiali elettronici, dove i cervi passeggiano in pace tra computer, come fiori appena sbocciati. Mi piace pensare (sarà così) a un’ecologia cibernetica in cui ciascuno di noi è libero dal lavoro e torna alla natura, ritorna ai nostri fratelli e sorelle mammiferi, e tutti saremo sorvegliati da macchine d’amorevole grazia.»

Nelle parole di Brautigan non c'è nessuna visione paranoica da Grande Fratello o da capitalismo della sorveglianza, e nemmeno le visioni dispotiche alla Blade Runner. Solo un armonioso equilibrio tra uomini, macchine e natura.

Una concezione del futuro dunque che non ha avuto poi molto “futuro” ma che viene ultimamente ripresa in concetti e correnti più contemporanee come quella del Solarpunk, un movimento culturale e artistico che promuove una visione ottimista e progressista del futuro, con una particolare attenzione verso le energie rinnovabili e le nuove tecnologie sostenibili.

Il Solarpunk abbraccia la tensione verso un'utopia concreta e realizzabile di futuro sostenibile caratterizzato dalla diffusione di una società equa e accessibile per tutti in cui, come si legge al punto 1 del loro manifesto, potremo riprenderci l'ottimismo che ci è stato tolto.

Opposto per certi aspetti al più cupo Cyberpunk, il Solarpunk mantiene l'anima ribelle del Punk opponendosi quindi a qualsiasi forma di oppressione o sfruttamento, alla quale però aggiunge la positività del prefisso "Solar" che si riferisce tanto all'energia pulita del sole quanto a un più generale senso di ottimismo e fiducia verso il futuro con espressioni che toccano molte discipline, dalla letteratura alla moda passando per la politica e l'architettura dove tra i principali esempi troviamo anche il Bosco Verticale a Milano.

Se il Cyberpunk quindi si tinge spesso delle tinte fosche della distopia, il Solarpunk abbraccia la tensione verso un'utopia concreta e realizzabile di futuro sostenibile caratterizzato dalla diffusione di una società equa e accessibile per tutti in cui, come si legge al punto 1 del loro manifesto, potremo riprenderci l'ottimismo che ci è stato tolto.

Leggi tutte le Correnti sul mio blog.

Cose interessanti che ho trovato online e offline.

prompt-design

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🆘 Un sito per imparare il codice Morse. [Link]

🤔 10 consigli per aiutare i bambini a studiare. [Link]

Muro Filosofico.

2023_01_11_Nel-Dubbio-Di-Chi-Essere-Non-Sono
Muro filosofico #59: “Nel dubbio di chi essere... non sono” una frase che ho trovato a Milano e che mi ha inevitabilmente fatto pensare a Cartesio.

Nelle sue "Meditationes de prima philosophia" del 1641, Cartesio ipotizza l’esistenza di un certo cattivo genio, non meno astuto e ingannatore che possente, che abbia impiegato tutta la sua industria ad ingannarlo. Il Genio di Cartesio è l’estremizzazione limite del dubbio, ovvero un’ipotesi che ci porta a dubitare di tutto.

Questo dubbio però è l'origine della saggezza secondo il ragionamento per cui io dubito che ci sia un genio maligno che mi inganna su tutto, e poiché l'azione del dubitare rientra in quella del pensare, questo vuol dire che se io dubito, penso e il pensare appartiene a un corpo che sono io stesso. Da cui il celebre aforisma: cogito ergo sum.

E dunque la frase sul muro andrebbe riscritta così: «Nel dubbio di chi essere... io sono».

Un eleggono del dubbio lo troviamo quasi quattrocento anni dopo anche in Daniel Kahneman che nel suo "Pensieri lenti e veloci" scrive: «È saggio prendere sul serio le ammissioni di incertezza, mentre quando qualcuno afferma di essere assolutamente sicuro del suo giudizio sappiamo solo che ha elaborato nella sua mente una storia coerente che non è assolutamente detto che sia vera».

Aveva quindi ragione Churchill quando alla Camera dei Comuni, il 3 giugno 1940, Churchill si dice che abbia detto a un suo connazionale che gli domandava perché avesse, all’ultimo, cambiato idea sulla decisione di patteggiare con i Nazisti: «Coloro che non cambiano mai idea, non cambiano mai nulla».

Trovi altri muri filosofici qui.

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Sono Jacopo Perfetti creo robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.

Sono autore di 1500+ post e 4 libri, e ho co-fondato l'agenzia basata su AI Oblique.ai.


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