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CORRENTE

A cura di Jacopo Perfetti.

«Le persone riescono a prevedere il futuro solo quando questo coincide con i loro desideri.»

- George Orwell

Buongiorno,

questa è Corrente, una newsletter sui fenomeni dell’epoca corrente, oggi parliamo di Apocalottimismo mentre settimana prossima parleremo di Furto di salario.

Buona lettura, Jacopo

PS: Partendo dai feedback che ho ricevuto in questi mesi, ho fatto qualche cambiamento alla newsletter. Nuova grafica e testo più breve per la sezione "Corrente" e qualche link in più nella sezione "Meta-Newsletter". Come sempre, fammi sapere cosa ne pensi. Grazie!
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La parola “Apocalisse” ha un’etimologia meravigliosa: viene dal greco antico apokálypsis, ovvero gettar via ciò che copre, e quindi scoprire o svelare qualcosa che già c’era, ma che era nascosto. La nostra storia, come esseri umani, è un continuo susseguirsi di apocalissi e crisi che hanno segnato il rovesciamento della congiuntura economica e quindi il passaggio da un periodo di espansione o di crescita a una fase di depressione o di contrazione cui è poi seguita una fase di ripresa. Sono le onde lunghe di Kondratiev e i cicli economici di Schumpeter. Il 1800 è stato un secolo di crisi. Dal Panico del 1837 negli anni Trenta alla crisi Baring degli anni Novanta. Così come lo è stato il 1900 dalla drammatica Grande Depressione alla bolla delle dot-com. E così è anche il nostro secolo. Non a caso l’antropologo francese Marc Augé parla di crisi dei cent’anni, per riferirsi al periodo che stiamo vivendo.

Di fronte a questo scenario, possiamo reagire in molti modi. Possiamo negare il cambiamento. Possiamo far finta di non vedere. Possiamo sperare di tornare al passato. Possiamo illuderci che vada tutto bene cercando di seguire l’imperativo dello “stay positive” e della positività tossica (accettiamo e mostriamo solo emozioni ed esperienze positive). Oppure possiamo aprire gli occhi, accettare che le cose non stanno andando come vorremmo andassero, ma pensare che andrà comunque tutto bene, spostando così l’attenzione da ciò che sta accadendo a come possiamo rispondere per migliorare quello che sta accadendo.

È un atteggiamento che il giornalista Oliver Burkeman chiama “Apocaloptimism”, rifacendosi al concetto di “Ottimismo Tragico” dello psicologo Viktor Frankl, un ossimoro che invita a ricercare il nostro significato (nell’accezione inglese di Meaning) in mezzo alle inevitabili tragedie, più o meno significative, dell'esistenza umana.

META-NEWSLETTER

Cose interessanti che ho trovato in altre newsletter.

  • Cinque strategie per avere costanza nei propri obiettivi. [Link]
  • Qualche ispirazione per i buoni propositi da grandi personaggi del passato. [Link]
  • 100 modi per migliorare la tua vita senza provarci davvero. [Link]
  • 30 consigli per un imprenditore o un’imprenditrice. [Link]
  • 52 posti da visitare secondo il NY Times. [Link]
  • Anche se l’anno è da poco finito, qui un template per tirare le somme dell’anno. [Link]
  • Vendi o compra Side Projects. [Link]
  • I Golden Kitty di Producthunt. [Link]
  • In questo sito puoi registrare le tue playlist su vinile. [Link]
  • Londra è la città numero uno al mondo per i giovani imprenditori. [Link]
2022_01_19_Dai-Dai-Dai
Muro filosofico #25: “Dai Dai Dai” una frase che ho trovato su un muro di Milano e che mi ha fatto pensare a un passaggio di “Thinking, Fast and Slow” dove Daniel Kahneman scrive:

«Se ti fosse concesso di augurare qualcosa di bello a tuo figlio, potresti seriamente considerare di augurargli l’ottimismo. Gli ottimisti sono in genere più allegri e felici, e quindi simpatici a tutti, sanno adattarsi con duttilità ai fallimenti e ai sacrifici, hanno una ridotta possibilità di ammalarsi di depressione clinica, sono dotati di un sistema immunitario più forte […] e hanno più probabilità di vivere più a lungo».

Da ottimista entusiasta quale sono non posso che sottoscrivere ogni parola. Per riprende il tema della Corrente di oggi, mai come ora è importante affrontare ogni momento della nostra vita con entusiasmo e ottimismo. Dai dai dai!

Trovi altri muri filosofici qui.

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Jacopo_Perfetti_Festival_Letteratura_Mantova
Sono Jacopo Perfetti, creo robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.

Il mio ultimo libro, nonché primo romanzo, è T.E.R.R.A.

Sono co-fondatore di Oblique.AI, agenzia di Intelligenza Artificiale applicata ai dati e alla creatività.

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