precedente
iscriviti
successiva

CORRENTE

A cura di Jacopo Perfetti.

«L'arte non è uno specchio con cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo.»

- Vladimir Majakovskij

Buongiorno,

questa è Corrente, una newsletter sui fenomeni dell’epoca corrente, oggi parliamo di F.A.M.G.A., mentre settimana prossima parleremo dei Beni di Veblen.

Se ti piace questa newsletter condividila con i tuoi contatti o sui tuoi social (questo il link). Non riesci ad aspettare fino a venerdì prossimo? Puoi seguirmi su Instagram dove ogni giorno condivido nuovi contenuti e cose interessanti che trovo nelle mie letture.

Buona lettura, Jacopo
2021_08_06_FAMGA
C’è un termine, F.A.M.G.A., utilizzato spesso nella letteratura imprenditoriale e, più in generale, economica che viene utilizzato come acronimo per indicare Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon, ovvero le cinque società americane con la maggiore capitalizzazione di mercato. È un termine che varia spesso, perché segue l’andamento dei mercati che sono sempre più volatili.

Per comprendere questa volatilità basta ripercorrere l’evoluzione della classifica delle aziende con la maggior valorizzazione di mercato negli ultimi 20 anni. Nel 2001 le cinque società più valutate erano General Electric con una valutazione di 406 miliardi, Microsoft con 365 miliardi, Exxon con 272 miliardi, Citi con 261 miliardi e Walmart con 260 miliardi. E quindi energia, petrolio, finanza, grande distribuzione e, solo per il 20%, tecnologia. Nel 2011 la Top 5 era dominata dai titani del petrolio. Exxon, al primo posto con 406 miliardi, Apple al secondo con 376 miliardi, PetroChina con 277 miliardi, Shell con 237 miliardi e ICBC con 228 miliardi. Cinque anni più tardi, nel 2016, tutto cambiò nuovamente e le cinque aziende con la maggiore valorizzazione di mercato appartengono tutte al settore tecnologia, e quindi Apple al primo posto con 582 miliardi, seguita da Alphabet (società madre di Google) con 556 miliardi, poi Microsoft con 452 miliardi, poi Amazon con 364 miliardi e infine Facebook con 359 miliardi. Una valorizzazione di mercato che negli ultimi anno è cresciuta ulteriormente superando, in alcuni casi, il trilione di dollari per un valore complessivo di quasi 9 trilioni di dollari.

La corrente di cui voglio parlarti oggi riguarda le F.A.M.G.A. e il ruolo che queste aziende hanno all’interno dell’economia globale e, di conseguenza, nella nostra vita.

F.A.M.G.A.: Acronimo per indicare Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon, ovvero le cinque società americane con la maggiore capitalizzazione di mercato.

Tanto Facebook, quanto Apple, Microsoft, Google o Amazon stanno puntando ad avere il monopolio all’interno del proprio settore e, con il tempo, anche all’interno di altri settori. Ma questa non è una novità. Quando emerge un nuovo mercato (come è stato alla fine del secolo passato con Internet) le aziende che, per prime, riescono a comprendere i cambiamenti e le opportunità del mercato, sono in grado di conquistare molto velocemente fette di mercato importanti. All’inizio del Novecento, la Ford aveva una quota di mercato di circa il 90%. Negli anni Quaranta più del 50% del mercato delle sale cinematografiche era in mano a solo cinque aziende. Lo stesso è accaduto nel settore del petrolio alla fine dell’Ottocento, o nel settore informatico negli anni Settanta del Novecento e in molti altri mercati e periodi storici.

Oggi sta accadendo lo stesso con i settori della comunicazione e dei nuovi media. WhatsApp, di proprietà di Facebook, ha più utenti di molte delle maggiori compagnie telefoniche tradizionali. La maggior parte dei settori di Internet è nelle mani di poche aziende fra cui Google, che tra i motori di ricerca in molti Paesi europei come la Germania, la Gran Bretagna e la Francia ha una quota di mercato superiore al 90%, Facebook che supera il 70% di quota di mercato nel settore dei social network, oppure eBay, leader nel settore delle aste, o Apple con iTunes nel settore della distribuzione di contenuti online, o Amazon nella vendita al dettaglio. Sono aziende che hanno capitalizzazioni miliardarie e liquidità senza precedenti. Oltre ad essere riuscite ad entrare nella vita di miliardi di persone influenzandone le scelte e cambiandone le abitudini.

Per comprendere meglio il potere di queste aziende, prendiamo il caso specifico di Facebook. Ad oggi l’azienda co-fondata da Mark Zuckerberg nel 2004 ha una valorizzazione di mercato di quasi 981 miliardi di dollari con un fatturato atteso per il 2021 che supera i 100 miliardi. Oltre ad avere quattro prodotti che superano il miliardo di utenti: Facebook con 2,7 miliardi, WhatsApp con 2 miliardi, Messenger con 1,3 miliardi e Instagram con 1,1 miliardi. Ciò nonostante, solo negli ultimi anni si è iniziato a parlare di monopolio e quindi della possibilità concreta di aprire una causa per Antitrust verso aziende come Facebook o Google. In precedenza non solo non sono state prese misure per contenere il monopolio di Facebook, ma è stato agevolato permettendo all’azienda di acquisire diverse società tra cui Instagram nel 2012 e WhatsApp nel 2014.

PARENTESI

Cose interessanti per cui vale prendersi una pausa.

03

Un corso

"Elementi di AI" è un corso introduttivo sull'Intelligenza artificiale (gratuito e anche in italiano).
01

Una newsletter

In "Letterine" ogni giorno Stefano Mirti condivide frammenti che trova leggendo i giornali e ascoltando le persone che parlano sul bus.
02

Un libro

La creatività è solitamente considerata come un dono misterioso e raro che solo pochi possiedono. John Cleese non è d'accordo, e in questa breve guida, pratica e divertente, dimostra che è un'abilità che chiunque può acquisire.

AVVISTAMENTI

Cose interessanti che ho trovato online e offline.

  • E anche l’era delle cose a basso costo sembra essere finita. [Link]
  • 50 over 50, 50 donne che occupano posti chiave in diversi settori. [Link]
  • 15 domande per capire se la relazione con il partner ha un futuro. [Link]
  • Scarlett Johansson vs Disney e come cambia il concetto di Box Office. [Link]
  • Perché i manager hanno paura del lavoro da remoto. [Link]
  • Quanto inquinano le mail che inviamo e riceviamo? Tanto, troppo. [Link]
  • Libri che vale la pena leggere due volte. [Link]
  • Lo società collasserà a breve? [Link]
2021_08_04_Fai_Cio_Che_Ami_Web
Muro filosofico #07: “Fai ciò che ami” una frase che ho trovato sotto la finestra di un muro di Milano. La frase di per sé potrebbe apparire banale, ma il fatto che sia arricchita da una A cerchiata “Ⓐ” (simbolo presumibilmente dell’Anarchia) la rende più speciale. Una sorta di messaggio subliminale di propaganda politica.

Anarchia a parte, “Fai ciò che ami” è un concetto che ricorre spesso nella letteratura manageriale. Nel suo saggio “O meglio o niente” Jim Collins interpreta il successo di molte aziende attraverso quello che definisce il concetto del riccio, che si fonda sull’approfondita comprensione dell’intersezione di tre cerchi: 1) in cosa possiamo essere i migliori al mondo, 2) cosa spinge il nostro motore economico, 3) di cosa siamo profondamente appassionati. I tre cerchi di Collins identificano le tre leve alla base della scelta di un lavoro o, da un altro punto di vista, della motivazione di una persona nel fare un lavoro.

Continuando con Collins, immaginiamo di poter realizzare una vita lavorativa che soddisfi questi tre punti e ci permetta quindi di: 1) fare un lavoro per cui sentiamo di avere un talento innato, grazie al quale potenzialmente possiamo diventare i migliori al mondo, 2) essere pagati bene per quello che facciamo, 3) fare un lavoro che ci appassiona.

Sarebbe un lavoro fantastico. Un lavoro che effettivamente parte da una domanda, facile da fare, ma difficile da rispondere: Cosa ami fare?

Trovi altri muri filosofici qui.

Jacopo_Perfetti_Festival_Letteratura_Mantova
Sono Jacopo Perfetti, di giorno lancio (e aiuto a lanciare) progetti imprenditoriali e insegno imprenditoria e innovazione dei modelli di business.

Di notte scrivo. Il mio ultimo libro, nonché primo romanzo, è T.E.R.R.A.

Per collaborazioni, consulenze su come innovare la tua azienda, o partecipazioni a talk ed eventi rispondi a questa newsletter o sentiamoci.
instagram website email linkedin