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CORRENTE

A cura di Jacopo Perfetti.

«Non mi passerebbe neanche per la testa di iscrivermi a un club che sia disposto ad accettare tra i suoi membri uno come me.»

- Groucho Marx

Buongiorno,

questa è Corrente, una newsletter sui fenomeni dell’epoca corrente, oggi parliamo di Anormale Normalità mentre settimana prossima parleremo di Democratizzazione.

Buona lettura, Jacopo


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All’inizio del 1700 la corte del Re Sole era nel mezzo di una crisi economica e finanziaria senza precedenti. Le spese per la costruzione della Reggia di Versailles, unite ai costi delle ingenti spedizioni militari avevano generato un buco di bilancio che avrebbe, nel giro di pochi decenni, portato alla Rivoluzione Francese e alla conseguente caduta della monarchia (e della testa del monarca).

Tutti, a partire dal re, si disperavano ma nessuno sembrava trovare una soluzione, così l’allora Ministro delle finanze Nicolas Desmarets fece una proposta che lasciò tutti senza parole: «Facciamo la patrimoniale!»

Oggi dichiarare i propri redditi è normale ma tre secoli fa era considerata un’ingerenza inaccettabile. Nelle sue Memorie, Saint-Simon era convinto che la patrimoniale avrebbe provocato litigi terribili tra le persone, distrutto intere famiglie e rovinato il credito.
A dispetto delle preoccupazioni dei francesi del Settecento però, oggi fare la dichiarazione dei redditi o comunicare la propria ISEE è qualcosa di normale e largamente accettato. Dall’altra parte, cose che un tempo erano considerate normali sono oggi ritenute delle atrocità.

Altri tempi, altre cure, direbbe Voltaire, ma, in quest’ottica non possiamo fare a meno di mettere in discussione il concetto stesso di normalità e domandarci: come ci saremmo comportati noi in un tempo diverso dal nostro? E come giudicheremo un domani le nostre abitudini di oggi?

Nella metà dell’ottocento negli Stati Uniti d’America la schiavitù era considerata normale. Oggi appare come un abominio. All’inizio del secolo passato l’amianto come il DDT o il fumo erano pubblicizzati e promossi come prodotti utili e salutari. Oggi invece sono banditi. Nella prima metà del novecento in Europa vivere sotto dittatura era per molti considerata la normalità. Adesso viene etichettata come un crimine di guerra. Parlare di matrimoni misti come qualcosa d’illegittimo o incostituzionale ci sembra un’assurdità eppure in America, nello Stato dell’Alabama, lo erano fino al 2000, anno in cui fu abolita l’ultima legge sulla miscegenetion relativa alla mescolanza del sangue.

Altri tempi, altre cure, direbbe Voltaire, ma, in quest’ottica non possiamo fare a meno di mettere in discussione il concetto stesso di normalità e domandarci: come ci saremmo comportati noi in un tempo diverso dal nostro? E come giudicheremo un domani le nostre abitudini di oggi?

Cosa resterà delle normalità di oggi? Porteremo per sempre una mascherina sulla faccia? Continueremo a igienizzarci le mani ogni volta che toccheremo qualcosa o qualcuno? Sprecheremo l’acqua come la sprechiamo oggi? Inquineremo e consumeremo come stiamo inquinando e consumando oggi? Daremo peso ai nostri dati oppure li continueremo a produrre e condividere senza consapevolezza?

Una delle tante cose che ci ha insegnato la Pandemia è che come specie ci adattiamo molto in fretta. Cose che ieri erano anormali oggi sono diventate normali. Potremmo definirle delle “Anormali normalità” e chiederci se un domani non verranno considerate delle “Normali anormalità”.

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Muro filosofico #42: “Fuoriluogo ovunque” una frase che ho trovato su un muro a Milano e in cui mi è capitato di ritrovarmici, un po’ come Groucho Marx quando diceva: «Non mi passerebbe neanche per la testa di iscrivermi a un club che sia disposto ad accettare tra i suoi membri uno come me.»

Trovi altri muri filosofici qui.

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Jacopo_Perfetti_Festival_Letteratura_Mantova
Sono Jacopo Perfetti creo robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.

Il mio ultimo libro, nonché primo romanzo, è T.E.R.R.A.
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