“Una nave in porto è al sicuro, ma non è per questo che le navi sono state costruite.”
– Benazir Bhutto
Walt Disney inizia a lavorare molto presto. A dieci anni vende giornali, frutta e bibite a bordo dei treni della Missouri Pacific Railroad. Ma la sua passione è un’altra. Ama disegnare e inventarsi storie. Così si mette alla ricerca di un lavoro che possa valorizzare il suo talento creativo. Lo trova presso il giornale di Kansas City, il Kansas City Star Newspaper. Ma dopo poco viene licenziato perché il suo capo pensava che Walt avesse poca immaginazione e nessuna buona idea. Così ci riprova, trova un’occupazione presso un’agenzia pubblicitaria ma anche da questa viene licenziato subito dopo il periodo natalizio.
Decide allora di mettersi in proprio e, nel 1922, lancia il Laugh-O-Gram Studio che però dopo un anno fallisce. A questo punto, Disney non ha più soldi. Ma non si arrende e decide di giocarsi il tutto per tutto puntando sul suo sogno e sul suo talento. Raccoglie giusto il denaro per comprarsi un biglietto ferroviario di sola andata per la California e si trasferisce ad Hollywood dove fonda i Walt Disney Studio che lo porteranno ad essere la persona che ha vinto più Oscar in tutta la storia del Cinema.
Ho raccontato questa storia perché spesso essere licenziato (o licenziarsi) è il punto di partenza per mettersi in proprio. Perché quando ti licenzi, inventarsi il lavoro non è più una possibilità, ma è una necessità. E quando qualcosa è necessario, anche se all’inizio sembra impossibile, poi diventa possibile.