In una scena del film “Mad Max: Fury Road”, il Figlio di Guerra Nux si trova davanti a qualcosa di inaspettato e sconosciuto. Meravigliato domanda cosa sia. «È un albero» gli viene detto. E lui incredulo ammette di non averne mai visto uno.
Mad Max è la quintessenza del genere distopico postapocalittico e non penso che nella realtà arriveremo mai al punto di vivere in una terra senza piante dove cresceranno figli che nella loro vita non hanno mai visto un albero. Tuttavia, anche se magari non ce ne rendiamo conto, il mondo in cui viviamo è progressivamente sempre più de-naturalizzato.
Per farti capire la portata di questo fenomeno, leggendo Dense Discovery, ho trovato qualche dato che non può non farci riflettere. Negli Stati Uniti, dall’arrivo dei primi coloni europei, il 90% delle foreste vergini è stato distrutto e le poche foreste rimaste non hanno nulla a che vedere con le foreste ricche di biodiversità di un tempo. Oppure pensiamo alle balene: in un solo secolo siamo riusciti a ridurre il loro numero di esemplari del 99% con tutto quello che questo comporta per il resto della flora e della fauna degli oceani. Per non parlare del declino della popolazione degli insetti o di altre specie animali e vegetali a rischio di estinzione.
Intrappolati nelle nostre vite sempre più urbane non ci rendiamo conto di come il pianeta intorno a noi stia cambiando.
In questo drammatico scenario si inserisce la “Shifting Baseline Syndrome” un termine traducibile come la “Sindrome dello spostamento del punto riferimento” che indica la situazione in cui, con il passare del tempo, si perde la consapevolezza di come il mondo naturale stia effettivamente cambiando.
In altre parole, intrappolati nelle nostre vite sempre più urbane non ci rendiamo conto di come il pianeta intorno a noi stia cambiando. Come sostiene Jeremy Hance infatti, ciò che noi oggi consideriamo natura incontaminata sarebbe stato visto dai nostri antenati come irrimediabilmente degradato, e ciò che noi vediamo come degradato i nostri figli potrebbero vederlo un domani come “naturale”.